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Elettrocinesi ad osmosi attiva

Sistema brevettato ACCO

Il principio del sistema ACCO si può descrivere sinteticamente così: all’energia elettrica che fa risalire l’acqua si oppone una forza elettrica.
A questo scopo, seguendo una prassi ormai collaudata in anni di esperienza, si inseriscono nel muro umido degli elettrodi (fig. 1).


Grazie ad una particolare malta elettroconduttiva (figg. 2-3) e ad un alimentatore collegato a rete si determina poi tra i due elettrodi, l’anodo (+) e il catodo (-), un’inversione di polarità nella struttura muraria, che impedisce all’acqua capillare di risalire e, con una determinata disposizione dell’impianto, la respinge addirittura.
Il procedimento di deumidifazione basato sul sistema ACCO poggia quindi su principi fisici ed elettrochimici noti ormai da decenni e scientificamente riconosciuti.

Il sistema

II sistema brevettato ACCO lavora con una tensione di esercizio inferiore a 1,2 V e quindi inferiore a quella di decomposizione dell’acqua. Con tensioni maggiori gli elettrodi finirebbero per venir corrosi dall’ossigeno che si libera all’anodo. Si tratta di un fenomeno chiaramente dimostrato grazie a prove prolungate effettuate presso il “Bundesanstalt für Materialprüfung (BAM)” di Berlino già nel 1978. Si è accertato che l’unico metodo in grado di garanire un’efficacia prolungata é il FEOB (sistema di elettrocinesi da Ing. Hans W. Tenge), che è stato poi ripreso e ulteriormente sviluppato dall’ACCO.
elettrocinesi osmosi attivaUn grande vantaggio del sistema ACCO in caso di edifici di pregio architettonico é dato dal fatto che, al contrario degli isolamenti orizzontali di tipo meccanico o chimico, l’intervento non comporta praticamente alcuna alterazione della struttura architettonica.
Con la totale assenza di prodotti chimici pericolosi e grazie all’utilizzo di materiali talmente sani da potersi impiegare addirittura nell’industria alimentare, il sistema ACCO garantisce e migliora 1’equilibrio biologico tra 1’uomo, la natura e l’ambiente.
Fig. 1
Esperimento condotto su una muratira in tufo, pietra conosciuta per la sua particolarità di assorbimento dell’acqua.
Nella vasca in cui è stata costruita la muratura viene costantemente aggiunta dell’acqua. Nel giro di alcuni mesi, dopo che la muratura era sata sanata con il Sistema ACCO, l’umidità è retrocessa sotto la prima fila di mattoni, cioè sotto il catodo.

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L’intervento: prosciugamento del muro

Nel muro oggetto dell’intervento vengono realizzate mediante fresa delle tasche orizzontali.
Nelle tasche vengono poi inseriti gli elettrodi in materiale plastico costituenti l’anodo (fig.1), opportunamente immersi in malta elettroconduttiva. In base al grado di umidità e allo spessore del muro vengono installati nel muro da 2 a 4 anodi, in posizione opportunamente sfalsata (figg. 2-3).
In una fossa profonda da ca. 50 cm realizzata in posizione esterna o interna al muro viene installato il catodo (-).
Per l’alimentazione degli elettrodi si usa un alimentatore a comando elettronico, funzionante a 1,1 V cc. La tensione di esercizio e il processo di deumidifazione si possono controllare tramite speciali indicatori digitali.
La barriera orizzontale così realizzata è a questo punto pienamente operativa e provvede a deumidifacare efficacemente il muro. Un grosso vantaggio di questo sistema è la possibilità di controllare la deumidificazione in ogni momento.

Metodo di intervento:

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